Non è meraviglioso vivere in un mondo dove esiste ottobre?

Cosa c’è di più prezioso del sole d’ottobre? Le giornate si accorciano, ogni cosa si tinge d’oro e di rosso. È come se l’estate iniziasse una seconda volta. Le mattine si addolciscono e le valli si colmano di nebbie delicate, come se lo spirito di autunno le portasse per mitigare il sole. Eccola, Avonlea, con le sue brume color ametista, perla, argento. Al tetto verde, Anne Shirley si guarda attorno estasiata. Giunge le mani ed inspira. L’anima si espande. Non è meraviglioso vivere in un mondo dove esiste ottobre? Sarebbe terribile se passassimo direttamente da settembre a novembre!

Judy Abbott ha cominciato l’università. Sta pensando di entrare nella squadra di pallacanestro. Al pomeriggio, è così bello allenarsi in mezzo all’oro e al rosso degli alberi, l’aria che sa di foglie secche. È felice ed elettrizzata. Non si capacita che esista un mondo tanto diverso dal John Grier. La sua stanzetta si trova in una torretta che guarda a nord-ovest. La vista è splendida. Una camera tutta per sé: non le pare vero. Di solito le matricole non hanno diritto ad una camera singola. Sono stanze rarissime, e lei ne ha avuta una senza doverla neppure chiedere. Chissà come mai. Forse perché è una trovatella e non vogliono che divida la camera con le rampolle delle famiglie più altolocate.

Non immagina affatto che sia merito di lui.

ottobre

Seduta sul vecchio divano, gli ultimi raggi caldi di Ottobre accarezzano la sua sagoma. La cara Josephine è andata riempiendo un foglio dopo l’altro, lavorando alacremente. Ha siglato tutto con un bellissimo svolazzo e, adagiata sul sofà, rilegge attentamente quanto scritto. Aggiunge qualche virgola, mette qua è là un punto esclamativo, apre e chiude una parentesi.

Ecco che riordina tutto in un bel nastro rosso. Apre uno degli sportelli metallici della vecchia cucina in ferro che usa come scrivania e ne tira fuori un altro manoscritto. Poi, scende le scale, badando di non fare il minimo rumore, mette giacca e cappello e scavalca una finestra sul retro.

Con passi felpati, raggiunge la strada. Prende un omnibus diretto in centro, poi una vettura. Davanti ad un certo portone entra, guarda su per una scala piuttosto stretta, poi si affretta a tornare in strada e si allontana. Ritorna, scappa di nuovo. Ripete questa manovra più volte. Finché scrolla le spalle con gesto deciso, si calca il cappello sugli occhi ed entra infilando finalmente le scale con lo stesso entusiasmo di chi va dal dentista per farsi togliere tutti i denti.

Cara la nostra Jo! Sappiamo tutti che cosa sta combinando, vero?

ottobre

Oltreoceano, Lord Craven sta rientrando in tutta fretta nella sua tenuta nella brughiera. Ha sognato la sua amata moglie che lo invita a tornare in quello stesso giardino dove l’ha persa. Quel giardino di cui ha seppellito la chiave, perché nessun altro possa entrarvi. Quello stesso giardino verso cui ora si sta affrettando e dal quale sente innalzarsi voci gioiose. Ne cerca l’ingresso, nascosto dalla folta edera. Attraversa la porta aperta e muove pochi passi. Quel giardino, che credeva di aver condannato a morte, è in piena fioritura e tre bambini, protetti dalle mura e dal sole d’ottobre, giocano a rincorrersi, ignari, ancora per qualche istante, del loro inaspettato ospite.

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Parliamone!
Anne, Judy, Jo. Tre ottobri diversi, per tre stati d’animo diversi.
E voi, cosa vi piace di più del mese di Ottobre? Vi viene in mente l’ottobre di qualche altro/a eroe/eroina letteraria?
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Libri citati

Il giardino segretoPiccole DonnePapà Gambalunga

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