C’era una volta la bella Vassilissa

C’è un posto dove i giardini sono belli e rigogliosi come mai se ne sono visti. Tra piante da frutto e da fiore, tra alberi bassi ed alberi alti, c’è un melo dai frutti d’oro. Nel cuore della notte, ecco che i giardini s’illuminano a giorno, come per effetto di mille e mille torce: con volo elegante, arriva l’uccello di fuoco. Le sue penne sono così belle e splendenti, che se le si porta in una camera buia, illuminano come la fiamma di innumerevoli candele.

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Fenice, l’uccello meraviglioso. Illustrazione: Ivan Yakovlevic Bilibine.

C’è un posto dove le foreste sono buie, fitte e pericolose. Le querce toccano le nuvole, le radici si estendono per cento verst sottoterra e le fronde non lasciano passare i raggi del sole. Qui, in una piccola isba, vive la Baba Jaga. La sua dimora è sospesa su due zampe di gallina e gira su sé stessa. Lo steccato è fatto di ossa umane sormontate da teschi che ti fissano. Il cancelletto è fatto con ossa di gambe, il catenaccio con ossa di mano e la serratura è una bocca coi denti appuntiti. Di notte, gli occhi dei teschi si accendono come torce ed illuminano tutta la radura. E la Baba Jaga? Gli alberi traballano, la terra trema: eccola che arriva a cavalcioni di un mortaio. Brandisce un pestello e con una grande scopa cancella la scia che lascia dietro di sé.

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La bella Vassilissa. ILLUSTRAZIONE: IVAN YAKOVLEVIC BILIBINE.

Ci sono principi, matrigne cattive e sorell(astr)e egoiste. Le principesse sono così belle che non si riesce a smettere di guardarle. Di giorno offuscano la luce del sole, di notte illuminano la terra, la fronte è ornata da una piccola stella splendente e camminano con l’eleganza di un cigno che nuota sul pelo dell’acqua.

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La bella Vassilissa. ILLUSTRAZIONE: IVAN YAKOVLEVIC BILIBINE.

Gli animali parlano e sono magici. Vi sono lupi che vanno più veloce del vento; scoiattoli che cantano e rosicchiano nocciole dal guscio d’oro e dal frutto di smeraldo; galletti d’oro pronti a sollevare la testa, scrollare le piume e cantare col becco puntato in direzione del pericolo.  

Neppure gli oggetti si contentano d’essere comuni: gli asciugamani si trasformano in fiumi grandi e profondi, i pettini diventano boschi impenetrabili, le bambole di legno sono capaci di grandi magie.

Il regno delle fiabe russe è sconfinato e misterioso come le terre che rappresenta. Un universo magico popolato da principi e regine, serpenti e draghi, spiriti magici e personaggi dai nomi suggestivi, che risale ai tempi di Ivan il terribile, che di notte, non riuscendo a dormire, teneva accanto al letto tre ciechi perché gli raccontassero le favole. Un’immagine curiosa, considerando quel ‘terribile’ che si porta dietro, vero?

Ma le fiabe, si sa, affascinano anche gli interlocutori più improbabili, e queste sono un’esperienza emozionante. Un viaggio lungo e mozzafiato, al fianco di fanciulle dotate di prontezza ed intuito, che non aspettano l’arrivo dell’eroe in loro soccorso; di eroi un po’ impacciati e disorientati, che senza fanciulle ed aiutanti magici non sarebbero capaci di combinare niente, ma che, tuttavia, nel corso della loro quest crescono, così da essere pronti ad assumersi i loro doveri di adulti.

L’incontro con queste fiabe è stato casuale, ma estremamente piacevole. Forse la mia fortuna è stata imbattermi nell’edizione Fiabe russe di Motta Junior. Un’edizione splendida, curata nei minimi dettagli, dove le fiabe sono raccontate proprio col linguaggio che ci si aspetta: quello che amplifica la magia e aumenta lo stupore. Ce la farà il principe Ivan a catturare l’uccello di fuoco? E la bella Vassilissa, riuscirà a non farsi mangiare dalla Baba Jaga? Si trema e si sogna insieme agli eroi di ogni storia, mentre, meravigliati, si accarezzano le splendide illustrazioni di Ivan Yakovlevich Bilibin. E quando si arriva all’ultima riga, ci si sente un po’ sperduti: il viaggio è finito in fretta. Troppo in fretta. E allora se ne cercano altre, di fiabe, ma di questo vi parlerò un’altra volta.

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Fiabe Russe
Motta Junior (Giunti Editore)
ISBN 9788882790752, pp. 80
€ 12.00
Titolo originale: Rousskijé narodnyjé Skazki’

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