Tra le fate d’Irlanda

Perché è sempre stata, è e sarà, luogo di convegni ultraterreni.

Nel villaggio di Ballisodare, in un capanno che fa acqua da tutte le parti, vive un vecchietto dagli occhi brillanti, un certo Paddy Flinn. Vi dirà che Ballisodare è «il posto più nobile», ossia fatato, dell’intera contea di Sligo. Secondo altri, comunque, solo dopo Drumcliff e Dromahair.

Il crepuscolo celtico Yeats

Sì, perché Drumcliff e Rosses furono, sono, e sempre saranno, grazie al Cielo, luoghi di convegni ultraterreni.

Drumcliff è un’ampia valle verde, adagiata ai piedi del Ben Bulben, sul quale lo stesso Columba, il grande santo, che eresse molti degli antichi edifici ora in rovina nella valle, ascese un giorno per elevarsi con le sue preghiere sino al Cielo. Rosses, invece, è una piccola piana sabbiosa che divide dal mare, coperta di un’erba verde tutta pari come il tappeto d’un tavolo da gioco, distesa tra le spume oceaniche proprio tra il Knocknarea tutto coronato di tumuli e il Ben Bulben, famoso per i falchi.

Sono pieni di fantasmi. Ne sono zeppi. Per paludi, strade, terrapieni, rive, dirupi e pendii si radunano sotto tutte le forme: donne senza testa, uomini con la corazza, lepri-ombra, cani da caccia con la lingua di fuoco, foche fischianti. A Drumcliff, in particolare, v’è un camposanto molto antico. Provate ad avventurarvici: potreste imbattervi in un uomo con l’armatura che vi chiederà dove state andando. È il «pio soldato della razza di Conn». Tutti lo conoscono.

Anche a Rosses, proprio all’angolo nord, v’è un breve promontorio di sabbie, rocce ed erba infestato di fantasmi. Non addormentatevi lì, o rischiate che i Sidhe vi portino via l’anima. Pare che non ci sia scorciatoia più rapida per il Regno della luce fioca di questo promontorio di pavoncelle. Dovete sapere che, lì, coperta e occultata alla vista da dune di sabbia, v’è una lunga caverna porta dritto nella contrada delle fate.

Il crepuscolo celtico Yeats

A nord sul Ben Bulben, una porta bianca squadrata si spalanca al calar del sole, così che cavalieri non cristiani e selvaggi possano slanciarsi per i campi, mentre a sud La Bianca Signora, senza dubbio Maeve in persona, vaga sotto le vaste nubi che fanno da cappuccio notturno al Knocknarea. Ma non crediate di poterla vedere tanto facilmente: solo i puri di cuore vi riescono!

Sulla costa sud del monte, un po’ più a nord della città di Sligo, a qualche centinaio di piedi sopra la pianura, c’è un piccolo riquadro bianco nel calcare. Nessun mortale l’ha mai toccato; nessuna pecora e nessuna capra vi hanno mai brucato l’erba intorno. Non esiste sulla Terra luogo più inaccessibile e pochi sono circondati ma maggior terrore. È la porta del Regno delle fate. Nel cuore della notte si spalanca, e la frotta ultraterrena si riversa fuori. Tutta la notte lo sciame fatato passa e ripassa su per la contrada, invisibile ai più. Ma badata bene: la truppa ultraterrena non sempre se ne torna a mani vuote. Se non volete che vi portino con loro, dentro le montagne, armatevi di un bastone di nocciolo, perché il nocciolo è benedetto, ed è la migliore arma che possiate procurarvi.

Il crepuscolo celtico Yeats

A circa cinque miglia a sud di Sligo in uno stagno circondato da alberi e popolato da uccelli acquatici, v’è il Lago del Cuore. Anche da questo lago scaturisce una frotta ultraterrena. Una volta degli uomini cominciarono a drenarlo; all’improvviso uno di loro levò un grido: la sua casa andava in fiamme. Si voltarono tutti, e ognuno vide la propria casa bruciare. Allora si precipitarono di corsa a casa per scoprire che altro non era stato che un incantesimo fatato. Ancora oggi è visibile sul ciglio del lago un canale scavato a mezzo, impronta della loro empietà.

Il crepuscolo celtico Yeats

Se sperate di vedere il Piccolo Popolo impegnato in attività più ludiche, allora è per le zone palustri di Galway che dovete andare a passeggiare. Qui, potreste avere la fortuna di imbattervi, alla distanza di quasi mezzo miglio, in circa 150 membri del Regno Fatato che giocano ad hockey. Li vedrete indossare vesti di tutti i colori, o a scacchi, alcuni con panciotti rossi.

Ma badate bene di non farvi toccare da una regina o da un giullare del Regno fatato, o non potrete guarire mai più. Solo il tocco di un altro essere fatato potrebbe salvarvi.

In alternativa, potete cercare il mulino del vecchio castello quadrato di Ballylee, nella baronia di Kiltartan, nella contea di Galway: pare che tra le sue ruote, all’ombra dei vecchi frassini, vi sia una cura per tutti i mali.

Dovunque vi porti il vostro viaggio, ricordate, però, che in Irlanda c’è come una timida, affezionata intesa tra gli uomini e gli spiriti. Si trattano male solo se c’è una buona ragione per farlo; ciascuno riconosce che l’altro possa avere dei sentimenti. Così ci sono dei limiti oltre i quali nessuno dei due si spinge. E questo, deve valere anche per voi. Buon viaggio!

Il libro:
Il crepuscolo celtico di William Butler Yeats
SE
2014, pp. 160
ISBN: 9788867231232
Titolo originale: The celtic Twilight

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