Eichmann dove inizia la notte di Stefano Massini

“Eichmann: Lei viene a giudicare me, oggi, dopo quasi vent’anni. Sa perché? Perché il mondo, adesso, all’apparenza è in pace. Tutto è alle spalle, per strada abbiamo tolto le macerie, i cadaveri stanno sotto terra. Ecco: se vede un vitello morire, lei lo sogna di notte. E nessuno vuol fare gli incubi. Ma che le piaccia o no, Frau Arendt, l’uomo i vitelli li uccide da sempre. È nella sua natura.”

Eichmann dove inizia la notte
Eichmann. Dove inizia la notte di Stefano Massini | Fandango Libri | 2020 | ISBN: 9788860446596 | pp. 114 | € 12

Adolf Eichmann fu uno dei principali esecutori materiali della Shoah fino alla fine della guerra. Diresse personalmente le deportazioni degli ebrei ungheresi sino alla fine del 1944. Decise dell’esistenza di milioni di persone. Pianificò e strutturò lo sterminio di milioni di ebrei. Eppure, non fece mai parte dell’élite nazista. Fu un burocrate. Per i suoi superiori e i suoi commilitoni non era nessuno. E rimase tale fino alla fine. Infine, al suo processo, dopo la cattura in Argentina nel 1960, diede di sé l’immagine del mero galoppino per conto d’altri.

Chi era, dunque, Adolf Eichmann, uno spietato assassino o un povero impiegato che si limitava a fare ciò che gli veniva ordinato dai suoi superiori?

Unendo materiale dai verbali degli interrogatori a Gerusalemme, dagli atti del processo, dalla storiografia tedesca ed ebraica oltre che dai saggi di Hannah Arendt, Stefano Massini porta in scena quest’uomo, facendolo intervistare proprio dalla filosofa tedesca.

Il risultato è un atto unico intenso e terrificante, un dialogo crudo e scioccante che restituisce appieno tutta la banalità del male.

Incalzato dalle domande di Hannah Arendt, ripercorrendo storia personale ed escalation verso la soluzione finale, Eichmann si rivela spaventosamente per quello che è: un comune, ordinario uomo medio. Uno come noi. Non un particolare genio, talento, dote: solo un uomo comune.

H:Lei è l’uomo che ha messo in piedi tutto quanto.
E: Erano ordini. “L’unico onore è non tradire mai.”
H: Era questo il suo motto?
E: Non sono parole mie. Ma le ho rispettate, fino in fondo.

Un semplice impiegato che si mette in mostra come può con chi è più in alto di lui:

E: So che una volta, davanti a lui [Himmler], mi misi ad urlare contro un mio attendente. Feci finta mi avesse disobbedito, ripetevo “l’unico onore è non tradire mai”. Vedevo Himmler che annuiva, era felice, rosso in viso, rideva. Feci carriera anche per questo. Appena stavo davanti a lui, lo citavo. Sapevo tutte le frasi a memoria.

Un uomo comune che fa quello che gli viene ordinato dagli altri e che si trova, suo malgrado, ad essere trascinato dagli eventi, come a dire “eh, che volete farci, ad un certo punto, non abbiamo potuto farne a meno“:

E: Diventò una cosa più grande di noi. Era cominciata come una sciocchezza, una cosa di propaganda, per farci su i comizi. Ma ora si era gonfiata. La Notte dei cristalli fece scoppiare non so cosa, non ce l’aspettavamo, restammo così, sospesi. […] A quel punto ci fu come un bivio, stavamo in mezzo, toccava scegliere. O con gli ebrei lasciavamo perdere, o diventava una cosa seria.

E ancora:

E: […] che io lo volessi o no, la Soluzione Finale era già iniziata.

Un uomo comune che assomiglia a noi più di quanto si possa concepire e che è dimostrazione della realtà più spaventosa di tutte: ognuno di noi può diventare Eichmann.

Si diventa un po’ Eichmann, giorno per giorno, scegliendo o non scegliendo a seconda della convenienza o non convenienza personale.

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Parliamone!
Eichmann è uno dei libri più belli che abbia letto quest’anno, anche se emotivamente mi ha alquanto devastata. È stato una vera sorpresa. Il libro è anche andato in scena in vari teatri nei mesi scorsi. Chi volesse vederne un’anteprima, può farlo qui. Spero che saranno programmati altri spettacoli, magari vicino casa, così da andare a vederlo. Voi avete letto avete letto questo libro? Magari avete visto Eichmann a teatro? Cosa state leggendo in questi giorni? Fatemelo sapere! 🤗
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