Nella settimana precedente all’incoronazione di Carlo III volevo fare un “diario letterario”. Una sorta di Readathon di una settimana tutta dedicata ai Windsor.

In fondo, vista l’occasione, ci stava: dopo settant’anni, la Gran Bretagna incoronava un nuovo re.
Non che io abbia mai avuto una particolare simpatia per Carlo, ma si trattava comunque di un evento dalla portata storica.

Guardo a questo nuovo Re con curiosità.
Penso alla Regina Elisabetta, a ciò che è stata questa donna, a ciò che con la sua compostezza e le sue parole ed azioni – sempre misurate – ha fatto. Penso che la sua vita non sia stata più semplice della nostra. Noi vediamo il lato cinematografico della monarchia, ma non possiamo sapere quanto sia difficile interpretare quel ruolo, né come sia la vita dietro alle quinte.
Penso a questo nuovo Re, a quest’uomo avanti negli anni, a come è stato conflittuale il suo rapporto con il suo ruolo di principe ereditario. Sarà in grado di affrontare in modo sano e con misura la nuova funzione?
La mia Readathon, comunque, quella settimana l’ho fatta e comincio a raccontarvela adesso, un po’ per volta, perché ho fatto un’indigestione di Royals.

The Queen

La mia settimana “reale” non poteva non partire che con il sacro Andrew Morton, biografo della Royal Family, ed il suo The Queen. Elisabetta, 70 anni da regina, edito da Rizzoli (2022), preso in prestito in biblioteca.
Ho trovato questa foto di Elisabetta II in copertina bellissima. Una donna con una massiccia corona in testa, tre giri di perle intorno al collo e un non so che di innocente nello sguardo. Mi fa pensare più ad una debuttante che ad una donna che avrà sulle spalle la responsabilità di un interno Regno per settantanni.
Avevo già letto qualche biografia dedicata ad Elisabetta II, eppure non mi è mancata quell’emozione e quell’aspettativa. Diamine, era una donna al potere in un mondo di uomini e in un ruolo solitamente ricoperto da un uomo. Qualcosa di straordinario, nel vero significato del termine: fuori dal comune.

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“La regina faceva parte della mia vita da quando potevo ricordare.“

Già dalle prime pagine di The Queen, Andrew Morton si domanda chi era la donna dietro la figura pubblica. Qual era la sua personalità? Credo che questa donna rimarrà per lo più un mistero, a testimonianza di quanto egregiamente abbia svolto il suo ruolo.
Morton racconta del suo primo incontro con lei, proprio in quel febbraio 1983 in cui io nascevo, gli abbia stravolto la vita e di come in quella visita americana andò tutto storto. In poche righe racchiude tutta la sacralità (per l’epoca) del ruolo, la sua emozione, ma anche le persone normali dietro la cerimoniale:

Il giorno dopo la coppia reale raggiunse lo Yoemite National Park dove soggiornò […].
Quando i reali decisero di fare una passeggiata scoprirono sconcertati che i servizi segreti americani li tallonavano da vicino. A qualsiasi velocità la coppia camminasse, si ritrovava sempre con gli agenti alle calcagna. Evidentemente la scorta americana seguiva indicazioni molto diverse da quelle vigenti in Gran Bretagna, dove le guardie del corpo erano abituate a rispettare le distanze.
Sulle prime Elisabetta e Filippo reagirono con fastidio. Poi la misero sullo scherzo e iniziarono a camminare all’indietro, così che anche gli agenti dei servizi furono costretti a imitarli. Camminarono avanti e indietro per un po’, finché tutti quanti scoppiarono a ridere.”

In queste pagine c’è una bambina che cancella “Simpson” dai libri perché c’è una tizia con lo stesso cognome che le sta stravolgendo senza motivo l’esistenza, c’è una donna che conosce a memoria le canzoni dei musical di successo dei suoi tempi, c’è una regina che quando un presidente francese le chiede se si annoia mai di tutto quel girare e stringere di mani, risponde «Certo, ma non lo dico».
Credo che tutta l’eccezionalità di Elisabetta II sia racchiusa in questa frase.

The Queen di Andrew Morton, pubblicato prima della morte di Elisabetta II e per celebrarne il Giubileo di Platino, copre settant’anni di regno, settant’anni di cambiamenti sociali e politici, di privilegi ma anche di doveri, di tribolazioni, di problemi, di scelte sofferte. Tutto questo sempre cercando di mettere a fuoco la donna – figlia, moglie, madre, nonna – dietro il ruolo.

Una bella lettura, mai banale, ideale soprattutto per chi di Elisabetta II sa poco e vuole approfondirne la conoscenza. Credo che, per certi versi, la sua straordinarietà possa essere di ispirazione.

Questa è stata una donna come ce ne sono state poche.

Parliamone!
Voi avete letto questa biografia di Andrew Morton? Cosa ne pensate di Elisabetta II e del suo regno? Qual è la vostra opinione? Avete qualche libro da consigliarmi?

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