Wallis Simpson. Una sola debolezza

Wallis Simpson. Una sola debolezza di Elena Mora

Londra, 11 dicembre 1936
Ho trovato impossibile reggere il peso delle responsabilità di sovrano senza l’aiuto e il supporto della donna che amo.”
Re Edoardo VIII

Wallis Simpson Elena Mora
Wallis Simpson. Una sola debolezza di Elena Mora | Morellini Editore | 2021 | pp. 206 | ISBN: 9788862988506 | €17,90 | Narrativa

Londra, 11 dicembre 1936. Un intero popolo piange per l’affascinante principe, per la monarchia, per l’uomo che aveva conquistato tutti con il suo charme. Re Edoardo VIII abdica per poter rimanere accanto alla donna che ama, Wallis Simpson, americana, divorziata e senza alcun titolo.
Ma chi è Wallis Simpson? In questa autobiografia romanzata, Elena Mora lascia che sia Wallis stessa a raccontarsi, come se si fosse sedute davanti ad una tazza di tè.
Un lungo monologo fatto di capitoli brevi, spicci, dinamici, dove la Simpson si delinea in tutta la sua spregiudicatezza. La sensazione è quella di avere a che fare con un rapace. Il suo obiettivo è arrivare: per forza, pur senza alcuna dota particolare. Forse, l’unica dote (certamente inestimabile), quella di saper leggere le situazioni al volo e riuscire a manipolare le persone, affinandosi sempre più nel sapersi vendere:

Francis Scott Fitzgerald e Somerset Maugham erano gli autori del momento: leggere mi ha sempre annoiato, ma avevo affinato una mia personale tecnica per ben figurare; mi bastava scorrere le prime pagine, e le ultime, per essere pronta a una conversazione brillante se i loro titoli venivano citati.”

Fare bella figura, sempre e comunque. Vendersi agli occhi del mondo come perfetta, “la più brillante, la più elegante e la più seducente“.
Tutto per riempire quel vuoto interiore, per soddisfare quel desiderio di dimostrare a sé stessa di essere. Così feroce, da essere accecata dal suo stesso appetito e, in un breve momento di lucidità, rendersene conto all’improvviso:

“[mi resi] conto che al centro dei pettegolezzi, di qua e di là dall’Atlantico, c’ero io, proprio io! Dovevo correre ai ripari. Lasciare David prima che la mia reputazione venisse totalmente rovinata, sempre che
questo fosse ancora possibile. Con una comunicazione al suo avvocato mi sono persino impegnata a rendere il denaro che lui mi aveva messo a disposizione. Non capivo che era troppo poco, troppo tardi. A ogni mio tentativo di allontanarmi, il re diventava meno gestibile, più imprevedibile, le sue azioni più scomposte e pericolose. Se lo avessi lasciato, minacciava, si sarebbe ucciso
.”

Troppo poco, troppo tardi. La fuga è ormai impossibile e quell’istante di paura, dettato dall’istinto di sopravvivenza, tristemente premonitore.

Ti amo ogni minuto di più e non c’è difficoltà o complicazione che possano impedire la nostra finale felicità.” – Re Edoardo VIII

L’amore tra Wallis Simpson e Re Edoardo VIII è stato davvero grande amore o soltanto una messa in scena per il mondo, una prigione costruita da due individui capricciosi e incapaci di (pre)vedere le conseguenze delle proprie azioni? Hanno avuto quella felicità di cui erano certi? Non sembra affatto, tant’è che Wallis Simpson dirà: “Ha rinunciato a così tanto per così poco”.

Amara, poi, è la sensazione sempre più netta che la Corte non abbia potuto fare a meno di esiliarli, di essere così rigida e restrittiva. Come proteggersi da due mine vaganti del genere? Come difendersi da due persone così immature e, soprattutto, egoiste? Due persone che hanno vissuto con tutti i privilegi propri del loro rango e, nonostante questo, hanno continuato a lagnarsi tutta la vita come se fossero in mezzo ad una strada!

Non pensavo che questo libro mi sarebbe piaciuto e, invece, mi sono ricreduta quasi subito. Wallis Simpson di Elena Mora è stato davvero una lettura piacevole. Ho apprezzato i tanti aneddoti, che non hanno mancato di mostrare “The Crown” nuda e cruda, in tutta la sua spietata “direzione aziendale” – come la chiamo io. Vedi, ad esempio, alla morte del Re:

La cosa era stata chiara da subito, invece, a corte: la regina si era inchinata al figlio, baciando la sua mano, immediatamente dopo che, a mezzanotte, il marito aveva esalato l’ultimo respiro – aiutato da un’iniezione di cocaina e morfina, sia per evitargli di soffrire sia per fare arrivare la notizia in tempo utile per la prima edizione dei giornali. Le ragioni del protocollo per la regina Mary precedevano in ogni caso, com’era stato per tutta la sua vita, quelle del cuore e del sentimento.”

C’è anche una curiosità tutta letteraria su uno degli spasimanti di Wallis Simpson, anche se imprecisa:

Felipe Espil, un diplomatico in carriera che, dopo una breve relazione con me, ha deciso, ovviamente, di sposare una donna più ricca, meglio introdotta, socialmente utile. Lei era Courtney Letts, che avrebbe ispirato nientemeno che la Daisy del Grande Gatsby di Francis Scott Fitzgerald.”

In realtà ad ispirare Daisy è un’altra delle “Big Four” di Chicago, Ginevra King.

Che siate affascinati dalla famiglia reale inglese o dalle grandi storie d’amore, Wallis Simpson di Elena Mora fa per voi.
Armatevi di tè e biscotti e lasciatevi trascinare dal racconto di questa donna che è stata invidiata e detestata da mezzo mondo.

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