“Non esistono fiabe non cruente.
Tutte le fiabe provengono dalla profondità del sangue e dell’angoscia.”
Franz Kafka

Credo che la bellezza più grande di questo piccolo mondo che è L’altra metà delle fiabe sia la cura estrema con cui è stata realizzata questa edizione da parte di ABEditore. Dalla carta, all’impaginazione, alle illustrazioni – splendide! – di Arthur Rackhman: tutto è una gioia per gli occhi e per il cuore; tutto concorre a massimizzare l’esperienza del lettore.

È bello lasciarsi trasportare da queste pagine che raccontano, ancora una volta, fiabe conosciutissime quali La bella addormentata nel bosco, Cenerentola e Il gatto con gli stivali, nelle versioni di

• Charles Perrault (1697, I racconti di mamma l’oca)
• Gianbattista Basile, (1634-1636, Lo cunto de li cunti).

Charles Perrault, con le sue fiabe, si ispirò proprio a quelle di Gianbattista Basile, riadattandole per i più piccoli. Carlo Collodi, poi, tradusse quelle fiabe di Perrault di nuovo in italiano (1876).

Avevo dimenticato la calda ironia di Collodi, meno la crudezza di Basile. D’altronde, Lo cunto de li cunti non era pensato per intrattenere gli adulti, non i bambini.

Ecco, nella lettura io passerei prima dal “lato oscuro” e poi dal lato più noto.

Un piccolo mondo in cui accoccolarsi per una serata.

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